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“Sono Re di Misericordia…
Con la mia Misericordia inseguo i peccatori
su tutte le loro strade ed il mio Cuore gioisce quando essi ritornano da me.
Dimentico le amarezze con le quali hanno abbeverato il mio Cuore
e sono lieto per il loro ritorno…
Dì ai peccatori che li attendo sempre,
sto in ascolto del battito del loro cuore per sapere quando batterà per me”

(Parole di Gesù a Santa Faustina Kowalska)






Un blog dedicato alla Divina Misericordia
e donato al Pontefice che più ne favorì il culto: Giovanni Paolo II.

Nelle pagine a destra sono elencate le forme di culto alla Divina Misericordia.
Nei posts troverai piccoli brani tratti dal Diario di Santa Faustina Kowalska.
Benvenuto/a!


L'IMMAGINE DI GESU' MISERICORDIOSO


L’immagine raffigura Cristo risorto, il quale - per volontà di Gesù stesso - ha i segni della crocifissione alle mani e ai piedi.

Dal cuore trafitto - non visibile però nel quadro - fuoriescono due raggi: uno di colore rosso, l’altro di colore bianco.

Cristo stesso ha spiegato a Santa Faustina il loro significato: “Il raggio bianco rappresenta l’Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue, che è la vita delle anime”. “Entrambi i raggi uscirono dell’intimo della mia Misericordia, quando sulla croce il Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia”.

Il raggio bianco, dunque, è il simbolo dei Sacramenti del Battesimo e della Penitenza che purificano, che giustificano le anime.

Papa Giovanni Paolo II aggiunse che esso ricorda anche il dono dello Spirito Santo (il cui simbolo biblico è proprio l’acqua). 

Il raggio rosso, invece, è il simbolo dell’Eucaristia e più precisamente, secondo quando affermò ancora il Pontefice, “evoca il sacrificio della croce e il dono eucaristico”.

I due raggi, inoltre, rappresentano anche la Chiesa, nata dal Cuore trafitto di Cristo.

E' interessante notare che lo sfondo dell’immagine è scuro, mentre i due soli punti di luce sono l’aureola intorno al capo di Gesù, ma soprattutto i due raggi che si dipartono dal suo Cuore, l’uno verso destra, l’altro verso sinistra.

Il Signore Gesù è dipinto con una lunga veste bianca, nell’atto - con la mano sinistra - di scostare tale veste all’altezza del Cuore e - con la mano destra - di benedire.

Il volto di Cristo è molto bello, colmo di Misericordia e di bontà. Gli occhi in particolare infondono tanta pace, tanto amore nelle anime…

La prima immagine fu dipinta nel giugno del 1934 - per ordine del direttore spirituale di santa Faustina - da un artista polacco originario di Vilnius, il pittore Kazimirowski, secondo le indicazioni della mistica, la quale però, quando il quadro fu portato a termine, scoppiò in lacrime, domandando a Gesù: “Chi ti dipingerà, bello come sei?”. Ma il Signore le rispose: “Non nella bellezza dei colori, né del pennello sta la grandezza di questa immagine, ma nella mia grazia”.

Da allora tante copie sono state dipinte, ma forse le due più conosciute al mondo sono quella conservata a Cracovia e quella venerata a Roma, nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, divenuta per volontà di Papa Giovanni Paolo II il Centro di spiritualità della Divina Misericordia in Italia.


L’originalità di questa immagine sta anche nella scritta polacca “Iesu ufam tobie”, tradotta nell’italiano “Gesù, confido in Te”. Scritta che Gesù stesso volle che fosse posta nella parte inferiore, al centro del quadro. Un’invocazione - tradotta da allora in moltissime lingue e ripetuta da milioni di anime nel mondo intero - che esprime l’essenza del culto alla Divina Misericordia, e cioè la fiducia sconfinata nel Signore ed il totale abbandono alla sua divina Volontà, che sola conosce il nostro vero bene.

L’origine di questa immagine è legata ad una visione che santa Faustina ebbe a Plock il 22 febbraio 1931. Scrisse la mistica nel suo Diario: “La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che, ivi leggermente scostata, lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. Mentre tenevo gli occhi fissi sul Signore, l’anima mia era presa da timore, ma anche da gioia grande. Dopo un istante, Gesù mi disse: - Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù, confido in Te! Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella e poi nel mondo intero. Prometto che l’anima che venererà questa immagine non perirà. Prometto pure già su questa terra, ma in particolare nell’ora della morte, la vittoria sui nemici. Io stesso la difenderò come mia propria gloria”.
  
A coloro, dunque, che venereranno questa immagine, il Signore Gesù promette un’assistenza specialissima in vita e la salvezza eterna. L’anima, cioè, che renderà culto alla Divina Misericordia, che trasformerà la sua vita vecchia in una vita nuova nella grazia di Dio, morirà un giorno in tale grazia, sfuggendo alla terribile realtà dell’inferno, la “morte eterna”, come la definisce Gesù, la morte cioè dell’anima, la quale - pur essendo stata creata da Dio per la vita del Cielo - per sua libera scelta si condanna al fuoco eterno.


Link di una trasmissione radiofonica dedicata a questo tema,
a cura di questo blog: